Penso ai bambini e ai loro bisogni che in questo momento non sono soddisfatti, ai genitori che non sempre riescono a trovare le parole e l'atteggiamento giusto per affrontare le difficoltà . Il comportamento problematico non è semplicemente qualcosa per renderci la vita più difficile è un messaggio con cui i nostri figli ci dicono: "Ho bisogno di una mano".
Dobbiamo aiutare i bambini ad acquisire la resilienza ovvero quelle abilità necessarie per far fronte con energia alle avversità e riprendersi dalle sconfitte. Più ampia sarà la loro finestra di tolleranza ai momenti difficili e alle emozioni spiacevoli, maggiore sarà la loro resilienza con cui affrontare le avversità , invece di andare in crisi quando le cose non vanno come avrebbero voluto.
Dobbiamo concentrarci sullo sviluppo di uno stato di equanimità interiore definita eudaimonia. Equanimità non significa essere sempre sereni, bensì imparare a cavalcare le onde delle emozioni con abilità e destrezza. Se cadiamo, sappiamo come rialzarci e riprendere il largo.
I genitori hanno un ruolo fondamentale. Non provate ad eliminare il comportamento indesiderato ma provate a mettervi nei loro panni, aiutate il bambino a tornare in equilibrio, ascoltandolo senza giudicare, accettando e comprendendo le emozioni che vivono attraverso un atteggiamento comprensivo ed accogliente, come una carezza, un sorriso, un gesto che possa esprimere amore. Aiutarli a ritrovare l'equilibrio perché solo attraverso esso i bambini apprendono.
La resilienza è un dono che noi genitori possiamo offrire ai nostri figli, un dono fecondo che porta con sé altri doni, al pari di un albero che continua a dare i frutti. Come dice un antico proverbio: "Dai un pesce a un uomo e lo sfamerai per un giorno, insegnagli a pescare e lo sfamerai per tutta la vita". (D.J. Siegel, T.P.Bryson)
Dott.ssa Ilaria Monticone