L'adolescenza, compresa tra i 12 e i 24 anni, è una fase della vita straordinaria, ma allo stesso tempo è anche fonte di disorientamento. Se pensiamo per un attimo alla nostra adolescenza, quali parole emergono? Spesso le persone rispondono descrivendo tale periodo come un momento complesso e faticoso. Questo perché è una fase della vita ricca di cambiamenti e trasformazioni in cui le risorse possono venire a mancare. Perché è un momento di transizione, si perde ciò che è familiare per andare verso l'ignoto. Si cerca la vicinanza dei coetanei per affrontare questo periodo di transizione: uno per tutti, tutti per uno. L'appartenenza al gruppo può farci sentire più sereni e forti, e anche più creativi, grazie all'intelligenza collettiva. A ciò si aggiunge una vecchia visione dell'adolescenza oramai superata dalle ultime ricerche.
Innanzitutto bisogna sfatare alcuni miti:
Gli ormoni impazziti fanno "andare fuori di testa" i ragazzi; in realtà ad avere l'influsso ben più importante sono i cambiamenti nello sviluppo cerebrale.
L'adolescenza è una fase di immaturità. Si può solo aspettare che i teenagers crescano, come se fosse una "prova di resistenza". In realtà il lavoro dell'adolescenza consiste nel mettere alla prova i propri limiti, nella voglia di fare esperienze nuove ed eccitanti, nel gettare le basi per lo sviluppo di tratti fondamentali del carattere che consentiranno di vivere, da adulti, un'esistenza ricca di senso e di spirito di avventura.
Infine; "un adolescente dovrebbe passare dalla dipendenza dagli adulti a una completa indipendenza dal mondo adulto". Un percorso sano verso l'età adulta non porta al totale isolamento all'insegna del "far da sé", ma all'interdipendenza, ossia alla dipendenza reciproca. Si passa dalla dipendenza dalle cure altrui, tipica dell'infanzia, al progressivo allontanamento dai genitori a favore di un avvicinamento ai coetanei, per arrivare col tempo a imparare sia a dare sia a ricevere aiuto dagli altri e quindi all'interdipendenza.
È importante focalizzare l'attenzione sull'essenza positiva poiché l'adolescenza è una fase della vita con le maggiori risorse in termini di creatività e coraggio.
I cambiamenti che avvengono a livello cerebrale nei primi anni dell'adolescenza predispongono alla comparsa di quattro caratteristiche mentali:
- La ricerca di novità emerge da una maggiore spinta alla ricerca di gratificazioni, alimentata dai cambiamenti che avvengono nei circuiti cerebrali durante l'adolescenza. Questa spinta crea la motivazione interna a sperimentare esperienze nuove e a vivere la vita più intensamente, con un maggior coinvolgimento.
- il coinvolgimento sociale porta ad intensificare le relazioni ed i legami con i coetanei e a formare nuovi rapporti di amicizia. L'intensa socialità presente nell'adolescente favorisce la formazione di relazioni di sostegno che, secondo diversi studi condotti a questo riguardo, costituiscono il fattore che maggiormente consente di prevedere benessere, longevità e felicità nel corso della vita.
- La maggior intensità delle emozioni dona più vitalità all'esistenza. Le emozioni intense possono essere fonte di energia e carica vitale, e donare entusiasmo e gusto per la vita.
- L'esplorazione creativa, accompagnata da un ampliamento della consapevolezza. Le nuove capacità di pensiero concettuale e ragionamento astratto che emergono durante l'adolescenza consentono di mettere in discussione lo status quo, di affrontare i problemi con strategie fuori dagli schemi, di produrre nuove idee. Se si riesce a mantenere nel tempo, in modo consapevole, la capacità di pensare, immaginare e percepire il mondo con uno sguardo nuovo e di esplorare con creatività le esperienze possibili, si può limitare notevolmente l'emergere del senso di routine che talvolta soffoca la vita adulta, coltivando l'esperienza della straordinarietà dell'ordinario.
Tale argomento è tratto da " La mente adolescente" di D. Siegal, psichiatra di fama internazionale, una guida utile per gli adolescenti e i genitori che vogliono avere una visione della fase adolescenziale più completa e costruttiva.
Dott. Ilaria Monticone